Passato questo 25 aprile, leggiamo con stupore le parole del Sindaco Ghilardi che, nel commentare alcune contestazioni avvenute durante il suo comizio di ieri mattina, parla di fischi al tricolore, all’inno d’Italia e alle sue parole contro la dittatura.

Ma il Sindaco sa bene che quelle contestazioni non erano contro i simboli della Repubblica bensì rivolte alla sua scelta di trasformare una giornata di memoria collettiva in una passerella autoreferenziale. Ha scelto di svestire i panni del primo cittadino, di dividere la città, di escludere anziché includere.

Tutto questo è avvenuto in un clima già difficile, dove il manifesto che avevamo affisso vicino al Palazzetto dello Sport per celebrare l’80esimo della Liberazione è stato strappato da ignoti. Abbiamo fatto denuncia alla Polizia di Stato due giorni fa, ma nessuna parola di condanna si è levata dai rappresentanti della destra.

È ipocrisia pura, e profondamente offensiva, tentare di nascondersi dietro il lutto per la scomparsa del Papa. La verità purtroppo è che, nel nostro come in altri comuni, alcuni sindaci di destra hanno colto l’occasione di usare strumentalmente il richiamo alla sobrietà per ridurre al minimo la portata delle celebrazioni e impedire altri interventi. Ma cosa ci sarebbe stato di poco sobrio nel concludere il corteo in Piazza Gramsci come ogni anno, nello svolgere tutti i comizi finali per ricordare la nostra storia, nel cantare Bella Ciao e nel portare bandiere politiche? Ancora oggi non c’è nessuna risposta a questo interrogativo.

Ancor più ipocrita è il goffo tentativo di scaricare la responsabilità sul “tavolo di coordinamento” in cui è comunque sempre e solo il Sindaco il responsabile politico di quanto viene deciso e ne porta l’onore e l’onere. E anche se ANPI fosse stata presente a quel tavolo, dubitiamo fortemente che le cose sarebbero andate avanti diversamente: è evidente da anni il tentativo di ridimensionarne il ruolo, dimenticando che l’ANPI non è una semplice associazione. È un ente morale, presidio della memoria antifascista e rappresentativo dei partigiani cinisellesi.

Rigettiamo con forza ogni tentativo di voler far apparire la contestazione che ha subito il Sindaco come un’azione organizzata dal centrosinistra.

La piazza di ieri era gremita, plurale e viva, piena di cittadini comuni, quindi non certo controllabile da nessuno.

Il Sindaco si assuma la responsabilità politica e morale di quanto avvenuto. Riconosca l’errore, faccia ammenda e si impegni affinché, già dal prossimo anno, si torni a celebrare un 25 aprile all’altezza della nostra storia: con un corteo completo, aperto e partecipato. Un 25 aprile che non sia solo una generica festa della libertà, ma la memoria viva della Liberazione dal nazifascismo.

Solo così potremo davvero ritrovarci, come comunità. E se questo accadrà, saremo i primi a offrire il nostro contributo per ricostruire un senso di unità e rispetto intorno a questa data fondamentale.

Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, La Città Giusta – Sinistra per Cinisello, Movimento 5 Stelle, Cinisello Balsamo Civica, Cittadini Protagonisti Insieme, Partito Socialista, Partito Rifondazione Comunista Cinisello Balsamo

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