PROPOSTE IN MERITO A CRITERI E MODALITÀ DI UTILIZZO DEL FONDO PER EMERGENZA ALIMENTARE

FINALITÀ: sostenere con urgenza quei nuclei che hanno avuto una riduzione di reddito negli ultimi due mesi a causa dell’emergenza COVID 19 e che hanno necessità di interventi di solidarietà alimentare. Si tratta di un contributo economico, ma anche di dare un segnale di vicinanza a chi ha subito le conseguenze da questa emergenza, facendolo sentire dentro un circuito protettivo, ma rispettoso, che sappia conciliare l’assistenza con la discrezionalità e l’opportunità di attivare tutte le forma di sostegno accessibili e solidali.

BENEFICIARI: prioritariamente i nuclei familiari che non usufruiscano in questo momento di altri benefici economici (RDC, REI, Ammortizzatori sociali, Naspi, etc..) e che negli ultimi 2 mesi siano stati licenziati, siano in attesa di cassa integrazione, partite IVA che abbiano diminuito il fatturato, etc. Nuclei quindi anche non in carico o conosciuti dai Servizi Sociali o dalla Rete territoriale dei servizi. In subordine, l’erogazione potrebbe anche essere integrativa rispetto a chi già percepisce RdC/REI al di sotto di un certo limite.
Occorre, se è il caso, stabilire un ISEE abbastanza alto, in quanto si tratta di una riduzione di reddito recente e rapportabile all’ISEE dell’anno precedente, quindi non inferiore a 26.000,00 euro. In alternativa all’ISEE, data la difficoltà di coinvolgimento dei CAF in questa fase, potrebbe essere stabilito un limite massimo relativo al saldo del patrimonio mobiliare o del solo conto corrente per ogni componente del nucleo familiare (si potrebbero applicare gli stessi criteri del RdC).
Per velocizzare le procedure, si potrebbe procedere con autocertificazione da verificare in una fase successiva.

CONTRIBUTO: buoni da 10 euro per un valore settimanale da un minino di 30 euro ad un massimo di 200 euro in base ai componenti del nucleo famigliare, fino ad esaurimento risorse. In presenza di condizioni che accrescono il livello di fragilità familiare (presenza di minori sotto i tre anni, intolleranze alimentari gravi, presenza di persone con disabilità, ecc) potrebbe essere previsto un incremento del contributo pari a 25 euro a settimana.

MODALITÀ DI EROGAZIONE: buoni spesa spendibili nei negozi del comune che si saranno resi disponibili all’iniziativa e che non siano oggetto di chiusura in questo periodo a seguito dei decreti ministeriali. Alle medie/grandi superficie di vendita potrebbe essere chiesta una disponibilità aggiuntiva a nucleo, pari al 10% del valore del buono, e/o ulteriori azioni (consegna gratuita a domicilio, sconti sui generi di prima necessità, ecc.).

ALTRE IDEE: all’iniziativa deve essere data adeguata pubblicizzazione tramite avviso aperto oltre che su indicazione dei Servizi Sociali e del Tavolo Povertà, affinché tutti gli interessati possano parteciparvi.

Al momento dell’assegnazione del beneficio il richiedente dovrebbe essere informato anche di altri possibili benefici economici o forme di sostegno al reddito a cui potrebbe accedere (sostegno affitto, bonus di varia natura, forme solidaristiche di accesso ai servizi alla persona, etc.).

Dovrebbe essere inoltre previsto l’inserimento dei nuclei beneficiari del contributo all’interno del database condiviso con il Terzo settore, in modo da poter aver una mappa della fragilità, anche quella più recente, il più condivisa possibile. Questo permetterà di avere a disposizione una conoscenza dettagliata delle situazioni, anche per poter affrontare con maggior consapevolezza gli scenari futuri.

Infine, si potrebbe creare un conto corrente comunale per donazioni finalizzate all’emergenza alimentare, che sono anche defiscalizzate. In questo modo il fondo disponibile verrebbe rafforzato con il coinvolgimento dei privati.

Tags:

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *