CONTESTIAMO UN MECCANISMO CHE NON GARANTISCE TUTTI I CITTADINI E CHE RISCHIA DI CREARE CONFUSIONE

Non bastava Regione Lombardia, che ha introdotto il 4 aprile l’obbligo di mascherina di punto in bianco senza essersi però ricordarsi di distribuirle ai cittadini, ma ci si è messa anche la Giunta Ghilardi a incrementare la confusione dichiarando che le 25mila mascherine disponibili, circa un terzo di quelle necessarie per coprire tutti i residenti, saranno distribuite tramite i negozi cinisellesi (che ovviamente vanno ringraziati per la loro disponibilità) a chi va a fare la spesa regolarmente.

Si tratta di un meccanismo irrazionale, che incita i cittadini ad uscire di casa creando assembramenti per accaparrarsi i pochi pezzi a disposizione. Abbiamo passato settimane a dire a tutti di non uscire, emanando ordinanze anche più restrittive delle norme regionali e nazionali, e ora si commette un errore di questo tipo?
A ciò si aggiunge la totale mancanza di garanzia che siano distribuite in modo equo perché in teoria una persona poco corretta potrebbe recarsi in più negozi e prenderne un numero superiore al consentito.

Si doveva trovare una regola e invece non si è voluto scegliere.

Non serviva lavorare troppo di fantasia per trovare altre soluzioni.
In Toscana ad esempio, è stata la stessa Regione ad occuparsi della consegna porta a porta, prevedendo l’entrata in vigore dell’obbligo solo dopo la distribuzione.
Anche altri Comuni vicini si sono mossi in maniera diversa: a Monza, circa seimila mascherine saranno distribuite dai Servizi Sociali alle famiglie che otterranno il buono spesa; a Gorgonzola si è deciso di dare priorità a categorie specifiche, ovvero ai cittadini in difficoltà economica, ai medici di base e pediatri per darle ai propri pazienti durante le visite ambulatoriali indispensabili, ai commercianti attivi per garantire la spesa e ai casi sospetti non ancora sottoposti a tampone ma chiamati a rispettare la quarantena; a Lissone, la consegna avverrà in alcuni punti della città ma sarà richiesta la comunicazione dei dati personali; a Settimo Milanese la prima fornitura sarà consegnata a domicilio agli over65 grazie alla Protezione Civile.

Le alternative non mancano. Si sarebbe potuto privilegiare la consegna a domicilio ai soggetti a rischio o con difficoltà economiche o tracciare le richieste per garantire un’equa distribuzione.
Il meccanismo previsto dalla Giunta non offre invece garanzie e incentiva le uscite in un momento in cui sollecitiamo i cittadini a restare a casa.

Il problema nasce in realtà all’origine, ovvero dalla scelta del Presidente di Regione Fontana di introdurre di punto in bianco un simile obbligo, senza preoccuparsi però di mettere i cittadini nelle condizioni di rispettarlo e annunciando l’arrivo delle mascherine entro lo scorso lunedì per poi essere contraddetto dallo stesso Ordine dei Farmacisti. La scelta del Sindaco Ghilardi rappresenta la cosiddetta “ciliegina sulla torta”.

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