DENUNCIAMO IL PREOCCUPANTE SILENZIO SUL FUTURO DI VILLA FORNO DOPO IL FALLIMENTO DELL’ULTIMA MANIFESTAZIONI D’INTERESSI, A RISCHIO ANCHE LA PRESENZA DELL’ UNIVERSITÀ

Un assordante silenzio.
È quello che si registra da parte del Sindaco Ghilardi rispetto al futuro di Villa Breme Forno dopo un anno e mezzo dal suo insediamento. Solo pochi mesi fa, nel mezzo di agosto, il Sindaco Ghilardi annunciava l’avvio di una manifestazione di interessi che mirava a “rendere Villa di Breme Forno un polo di riferimento per l’innovazione di Cinisello Balsamo”.
Annunci roboanti che, dopo la scadenza del 30 settembre, si sono risolti in un nulla di fatto. È bastata una interrogazione presentata dai gruppi consiliari d’opposizione a novembre per svelare l’arcano: solo due sono stati i soggetti che hanno partecipato, un consorzio bibliotecario e un’associazione esterna a Cinisello Balsamo, senza alcuna certezza rispetto alla capacità di sostenere gli oneri gestionali della Villa e nel contempo alla necessità di mantenerla un luogo aperto ai cittadini. Ha lasciato poi basiti scoprire che l’attuale soggetto gestore della Villa, l’Università degli Studi Milano Bicocca, non sia stato neanche incontrato ufficialmente prima di lanciare la manifestazione d’interessi ed abbia deciso di non partecipare al suddetto avviso.

“Siamo di fronte al preoccupante dilettantismo di una Giunta che si occupa del futuro di Villa Forno come se fosse un qualunque edifico comunale” affermano Andrea Catania e Gianfranca Duca, capigruppo di Partito Democratico e Cinisello Balsamo Civica.
“Non aver aperto una interlocuzione con l’attuale soggetto gestore, ovvero l’Università Bicocca è un grave errore, così come aver previsto un affitto di base di 336000 euro, difficilmente sostenibile alle attuali condizioni di mercato, soprattutto se si vuole cercare un soggetto che svolga attività di carattere culturale o universitario” proseguono Catania e Duca.

L’apertura di Villa Forno al pubblico nel 2009 è stata infatti il risultato di un lungo percorso che ha portato nel 1999 all’acquisizione da parte dell’Amministrazione e subito dopo all’avvio dell’opera di restauro e recupero, grazie ai finanziamenti legati al progetto Urban.
Tale percorso, inquadrato in una più ampia riqualificazione del territorio che andava dalla Crocetta alla zona di Piazza Italia, si era sviluppato proprio attorno alla collaborazione con l’Università Bicocca con l’idea di insediare una sede universitario sul territorio della nostra città. Un percorso che ha portato poi all’inaugurazione della residenza per studenti nella vecchia sede del Comune di Balsamo nel 2016, all’apertura del nuovo spazio di coworking Cofò e al lancio di progetti innovativi come il Polo di Biblioteca Digitale e la sperimentazione della didattica digitale nelle scuole cinisellesi.

Dopo dieci anni dalla sua riapertura, è giunto senz’altro il momento di fare una riflessione su cosa ha funzionato meglio e cosa invece va migliorato ma la presenza dell’Università, che viene anche richiamata nell’Agenda Strategica di Assolombarda per il Nord Milano come un elemento di attrattività territoriale fondamentale, deve restare il cardine di qualunque ragionamento.

Il Sindaco la smetta di navigare a vista e avvii un ragionamento serio con Bicocca, chiamando al tavolo anche altri soggetti, come Assolombarda stessa o il nostro CSBNO (Consorzio Bibliotecario), che, lavorando insieme, potrebbero promuovere un rilancio di Villa Forno attraverso l’ampliamento dello spazio di coworking e dei servizi a sostegno delle startup e delle imprese e il rafforzamento delle iniziative di carattere culturale rivolte a scuole e cittadinanza, favorendo anche una maggiore fruizione del parco della Villa ” concludono Andrea Catania e Gianfranca Duca.

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