In questi giorni vicini al 25 aprile, a ottant’anni dalla Liberazione dal nazifascismo, è fondamentale ricordare e valorizzare la memoria, il sacrificio e le idee e i principi di chi si oppose al fascismo sin dalla sua nascita, pagando con la prigione, l’esilio, la deportazione e la morte la scelta di non piegarsi al
regime dittatoriale.

La Costituzione del 1948 è stata il frutto di questa lotta, un dettato civile che riguardava e riguarda tutti: libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, pace, dignità della persona, in una piena democrazia fondata sul pluralismo. Assistiamo infatti oggi in Italia una pericolosa strategia che sembra rinnegare, sul piano sia politico che culturale, il nostro passato. Da un lato, provvedimenti liberticidi, come il DL Sicurezza, che riduce in modo pericoloso gli spazi di manifestazione e di dissenso, o che spaccano il paese, come l’autonomia differenziata.

Dall’altro, un pericoloso fenomeno di revisionismo storico che sminuisce la ferocia del nazifascismo e denigra i partigiani, alimentando contrapposizioni e allontanandoci da una memoria condivisa. Lo si fa leggendo in Parlamento il manifesto di Ventotene fuori dal contesto in cui nacque, lo si fa anche sul piano locale, come a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, dove le giunte di destra usano ai fini politici la morte di un ragazzo ergendolo a simbolo di un passato in cui le colpe sembrano risiedere solo in una parte politica, dimenticando che quelli erano anche gli anni degli attentati neofascisti (su cui non si spende una sola parola) e che ci furono altri ragazzi vittime della destra fascista. Invece di ricordare tutti i morti e di lavorare per unire, si sceglie di dividere le nostre comunità.

Per riaffermare con forza le radici antifasciste del Nord Milano, invitiamo quindi la cittadinanza a partecipare a un doppio appuntamento, il 28 aprile a Sesto San Giovanni ore 18.30 Piazza della Resistenza e il 29 a Cinisello Balsamo ore 18.30 via Mariani angolo Piazza Italia. Due presidi durante i quali ripercorreremo il percorso di intensa crescita sociale, garantita dalla Costituzione che affonda le sue radici nel 25 aprile 1945. A partire dal 1969, la strategia della tensione, lo stragismo ed il terrorismo misero a rischio le conquiste democratiche, non riuscendo a prevalere.

La ripresa odierna di varie forme di fascismo si innesta in una Italia “spaesata”, dove l’idea dell’uomo forte torna a farsi avanti. È nostro compito urgente invertire questa deriva nella consapevolezza che, pur nelle difficoltà, la nostra comunità possiede gli anticorpi e le energie per far fronte a questa sfida.

Vi aspettiamo numerosi per riaffermare insieme i valori della Resistenza e della democrazia, che sono sempre stati e saranno la storia che unisce le nostre città!

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