Aumenta la Tari per le famiglie, mentre l’Irpef resta superiore ai valori del 2019, nonostante 1,2 milioni di euro di entrate tributarie in più.

Si è conclusa questa settimana la discussione in Consiglio Comunale relativa all’addizionale comunale IRPEF e alla Tassa Rifiuti per il 2022.

Una discussione che si può facilmente tradurre in poche parole: più tasse! I numeri parlano chiaro e sono di una evidenza disarmante, che tra l’altro mette ancora una volta in discussione gli impegni elettorale del programma del Sindaco e quanto il centrodestra stesso si era impegnato a fare in aula. L’IRPEF comunale oggi continua ad avere valori superiori a quelli del 2019: l’aliquota è fissata allo 0,75% e la soglia di esenzione a € 10,000, mentre nel 2019 i cinisellesi pagavano lo 0,70% e la soglia di esenzione valeva per i redditi fino a 15.000 euro.

Peccato che nel 2020, i consiglieri di maggioranza avevano approvato un ordine del giorno che impegnava Sindaco e Giunta a riportare, già nel 2021, l’aliquota irpef comunale e la soglia di esenzione ai valori del 2019. Tutto questo però non è avvenuto.

“La cosa assurda è che quest’anno le entrate tributarie del Comune aumenteranno di quasi 1,2 milioni di euro rispetto al 2021. In aula abbiamo chiesto di usare questo aumento per riportare l’addizionale e la soglia di esenzione ai valori del 2022, ci hanno risposto di no senza argomentare” accusano Andrea Catania e Massimo Ciliberto, capigruppo di PD e Cinisello Balsamo Civica. “Tutto questo è incomprensibile, una riduzione di 0,05 punti dell’addizionale vale circa € 450.000 e l’aumento della soglia di esenzione da 10.000 a 15.000 circa € 600.000. I soldi nel bilancio di quest’anno ci sono. Il Sindaco sta consapevolmente facendo cassa con l’IRPEF” proseguono Catania e Ciliberto.

Il quadro della Tassa Rifiuti è ancora più fosco del previsto. I costi del servizio di Nord Milano Ambiente passano da € 10.303.261 del 2021 a € 10.495.206 di quest’anno e allo stesso tempo la città appare più sporca e le lamentele dei cittadini aumentano.

“Dal 2018 ad oggi l’aumento è stato del 17% per i single, 38 % medio per i nuclei con 3/4 componenti e oltre il 50% per i gruppi più numerosi con buona pace del fattore famiglia tanto sbandierato da questa giunta. Oggi le famiglie sono le più in difficoltà anche a causa della bolla energetica per cui dovrebbero essere maggiormente tutelate dalle istituzioni.” conclude Ghezzi.

“L’aspetto preoccupante è che anche per i prossimi anni l’azienda prevede un costante aumento dei costi a bilancio, che arriveranno nel 2025 a € 11.036.292,00 con l’assurdo che il Piano di quest’anno, al contrario degli anni passati, non contempla alcun obiettivo” commentano Andrea Catania e Massimo Ciliberto, che proseguono: “Nulla viene detto su come incrementare la raccolta differenziata, ferma al 59%, e su come ridurre il costo del servizio. È chiaro il fallimento della gestione politica dell’azienda e dell’amministratore unico uscente”.

In aula sono stati presentati alcuni emendamenti che facevano proposte di buon senso: rivedere il regolamento TARI per introdurre agevolazione che incentivino pratiche sostenibile come il plastic free; ampliare la sperimentazione della tariffa puntuale, ferma ad alcuni caseggiati della cooperativa; ecc. “In aggiunta, abbiamo chiesto, come facciamo da quattro anni, di attivare in fretta un’analisi di mercato per capire se e come Nord Milano Ambiente possa avviare qualche collaborazione o integrazione con altri consorzi esistenti a livello sovracomunale, l’unico modo per fare economie di scala e abbattere i costi” concludono Catania e Ciliberto. “La risposta è stata negativa, nonostante il Sindaco in passato si fosse speso sul fatto che avrebbe avviato collaborazioni con gli altri comuni del Nord Milano. Nulla è stato fatto ed oggi i cittadini pagheranno di più con un servizio di pulizia che continua a peggiorare”.

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