Tasse più alte, obiettivi non raggiunti, tante ombre rispetto agli investimenti…e restano 50 milioni non spesi nelle case comunali.
Un bilancio fallimentare che smaschera la cortina di fumo delle bugie del Sindaco, un Documento Unico di Programmazione che certifica come il programma della Giunta Ghilardi sia ormai carta straccia. Questo l’atto di accusa che Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Cinisello Balsamo Civica, rilasciano all’unisono dopo la conclusione della discussione ieri sera in Consiglio Comunale.
Una discussione che è stata caratterizzata dalle forzature delle regole e anche dalla violazione di prassi di gestione ormai consolidate: dimezzamento dei tempi della discussione generale, prolungamento arbitrario del Consiglio Comunale fino all’1, impossibilità di poter discutere tutti gli emendamenti presentati. In sintesi, è stato fatto di tutto per provare a ridurre le tempistiche e chiudere prima la discussione. Nel merito dei contenuti poi, i due atti dimostrano come dietro le dichiarazioni roboanti degli scorsi giorni si nascondono invece amare sorprese per tutti i cittadini. Una lettura approfondita del Documento Unico di Programmazione rileva il mancato raggiungimento di interi punti di programma, in alcuni casi dichiarato proprio ufficialmente negli atti: dalla fantomatica piscina olimpionica, alla riapertura del Marconi, dall’aggiornamento del Piano di Emergenza della Protezione Civile, al rinnovo del Piano di Governo del Territorio di cui in quattro anni non sono state neanche presentate le linee guida dalla Giunta, dal sostegno delle iniziative delle associazioni sportive, all’efficientamento e riduzione dei costi della Nord Milano Ambiente.
Altri temi poi, sembrano completamente scomparsi dal radar. Ad esempio, che fine ha fatto l’H24 quando gli agenti di polizia passano da 51 del 2018 a 47 del 2021? E la riqualificazione di Piazza Gramsci dopo gli annunci degli scorsi anni? Il rilancio di Villa Forno, che doveva essere messa a reddito? Silenzio totale, anche nelle risposte in aula.
I numeri del bilancio poi parlano chiaro. Sul fronte delle entrate, la TARI in quattro anni è aumentata in media del 35% (addirittura +45% se consideriamo le famiglie con più di 5 componenti) e l’addizionale IRPEF resta su valori superiori a quelli del 2019, nonostante l’incremento di 1,2 milioni di euro delle entrate tributarie. Peccato che manchino invece circa 1,6 milioni di entrate legate ai forni crematori, tutt’ora spenti, fondi che sarebbero stati sufficienti per ridurre la tassazione o per attivare nuove iniziative, e nulla è stato detto rispetto al loro futuro. Sul fronte della spesa emergono poi altre “novità” preoccupanti, come la riduzione sul settore cultura (-200,000 euro) e servizi sociali, in particolare per quanto attiene il diritto alla casa (-100,000 euro), per i soggetti a rischio di esclusione sociale (quasi -300,000 euro) e per gli anziani (-100,000 euro), tutto questo anche considerando il venir meno dei trasferimenti per l’emergenza Covid.
Ma è rispetto agli investimenti che emerge la bugia più grande. Dietro la cifra di 34 milioni di euro, proclamata a gran voce dalla Giunta, si nasconde in realtà uno scenario meno roseo dove di fatto 1,6 milioni di euro riguardano l’accensione del mutuo per il prolungamento della M5 (mutuo che, come ammesso in commissione, non è neanche detto che venga stipulato quest’anno) e ben 10,3 milioni di euro riguardano opere reimputate dagli anni passati, quindi di fatto già programmate ma non realizzate. Il valore dei nuovi investimenti è di fatto molto inferiore a quanto annunciato.
E pensare che nelle casse del comune restano 50 milioni di euro, una cifra enorme accumulata negli ultimi anni, che semplicemente la Giunta non riesce ad utilizzare.
Nel merito del PNRR, infine, con l’auspicio che tutti i progetti a cui si è deciso di partecipare ottengano il finanziamento richiesto, quello che emerge non è una programmazione chiara sulla base di priorità individuate ma una adesione casuale sulla base di quello che si “trova” nel cassetto o l’aggregarsi a progetti di altri soggetti (Città Metropolitana o Parco Nord), reclamandoli poi come propri.
Di fatto, il Comune di Cinisello Balsamo sta perdendo occasioni strategiche importanti, come i bandi scaduti sull’ampliamento degli asili nido, le nuove palestre scolastiche o la raccolta differenziata e l’economia circolare, mentre in tanti altri casi sta recuperando finanziamenti per la semplice manutenzione delle strutture comunali…interventi utili ma per loro natura non strategici.
Il Sindaco sta perdendo un’occasione unica per la totale assenza di una qualunque visione sul futuro della città. Ma i nodi vengono al pettine e i selfie non bastano più a nascondere questo vuoto.
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